Di Massimo Acciai Baggiani

Mariella Bettarini instancabile continua a produrre da decenni poesia di alta qualità, sperimentando anche generi estranei alla tradizione italiana: lo fa ad esempio in questa piccola silloge di haiku, uscita quest’anno per la neonata casa editrice Il ramo e la foglia, che raccoglie un discorso poetico in cinque haiku (i famosi brevi componimenti di origine giapponese, nella formula 5-7-5 sillabe) per ogni lettera dell’alfabeto, comprese le lettere straniere (w, x, y, k, j). Un’opera uscita in tempi di pandemia ma scritta anni addietro, arricchita dai disegni di Graziano Dei (collega redattore de L’Area di Broca) e dalla postfazione di Annamaria Vanalesti. Molti e vari i temi toccati da Mariella, dagli Animali (non manca una poesia dedicata all’amato cane Tommy) allo Zenith, passando per i versi dedicati alla madre scomparsa, Elda Zupo (M di Madre), già oggetto di molte liriche e di un intero libro a lei dedicato (Poesie per mamma Elda, Secop edizioni).
Il genere haiku richiede una straordinaria concisione; non è un genere semplice, soprattutto per noi italiani (altre lingue possiedono un lessico più monosillabico), ma Mariella padroneggia bene anche questa metrica orientale, tra folgorazioni («Dono e per-dono: / donare e per-donare / sono parenti?») e domande esistenziali («E perché vai? / E dove vai – tempo / e noi con te?»); seguire uno schema obbligato è di stimolo, una sfida ricercata dall’autrice, una sfida vinta.
Firenze, 23 febbraio 2021
Bibliografia
Bettarini M., Haiku alfabetici, Roma, Il ramo e la foglia, 2021.