La favola della tartaruga e della rabbia

Di Barbara Calcinai

“Eʼ la storia di una piccola tartaruga. A questa piccola tartaruga piaceva giocare da sola e piaceva giocare con gli amici. Le piaceva guardare la televisione e andare fuori a giocare, ma non le piaceva tanto andare a scuola. Starsene seduta in classe ad ascoltare per tutto quel tempo il maestro non gli piaceva. Era durissima. Spesso la tartarughina si arrabbiava con i suoi amici. Le prendevano la matita, a volte la spingevano o la infastidivano e, quando succedeva, la tartarughina si arrabbiava proprio tantissimo. Spesso rispondeva con la stessa moneta o diceva cose cattive. Dopo un poʼ gli altri bambini non vollero più giocare con la tartarughina. La tartarughina rimase spesso da sola nel campo giochi ed era fuori di sé. Arrabbiata e confusa, si sentiva triste perché non riusciva a controllarsi né sapeva come venire a capo del problema. Un giorno infine incontrò una vecchia e saggia tartaruga che aveva trecento anni e viveva ai margini del paese. La tartarughina le disse: ”Che cosa posso fare? Per me la scuola è un problema. Non riesco a comportarmi bene. Ci provo ma non ci riesco mai”. La vecchia e saggia tartaruga le disse: “Dentro di te cʼè già la soluzione al problema. Eʼ la tua corazza. Quando sei fuori di te o ti senti molto arrabbiata, al punto da non riuscire a controllarti, puoi andare dentro la tua corazza”. “Quando sei dentro la corazza puoi calmarti. Quando io entro nella mia” disse la vecchia e saggia tartaruga “ faccio tre cose. Mi dico di fermarmi; faccio un lungo respiro, e se è necessario ne faccio un altro; poi mi chiedo qual è il problema”. La vecchia e saggia tartaruga praticò questo metodo con la tartarughina. Questʼultima disse di volerlo provare al suo ritorno in classe. Il giorno successivo ecco che mentre sta facendo il suo lavoro, un bambino si mette a infastidirla. Comincia a sentire la rabbia che sale dentro di lei; ha le mani calde e il battito più veloce. Ma si ricorda quello che le ha detto la vecchia tartaruga, così ripiega mani e gambe nella corazza, dove cʼè pace e nessuno potrà disturbarla, mettendosi a pensare sul da farsi. Fa un lungo respiro e, quando esce dalla corazza, vede il maestro che le sorride. Ripete più e più volte il sistema. A volte funziona e a volte no, ma a poco a poco la tartarughina impara a controllarsi usando la corazza. Fa nuove amicizie e comincia ad apprezzare di più la scuola perché adesso ormai sa come gestire la rabbia”. Le emozioni sono quellʼenergia interna capace di farci sognare, di amare unʼaltra persona, di darci la forza per inventare, scoprire, per osare e raggiungere quello che la sola razionalità non avrebbe mai permesso. Le emozioni possono anche essere forze distruttive come lʼodio, la rabbia, la paura, emozioni che portano a fare del male al prossimo, a noi stessi, e che spesso sono alla radice di molti conflitti in giro per il mondo. Le emozioni le proviamo fin dalla nascita . Prima di poterle gestire , le emozioni vanno vissute, comprese e riconosciute . Come possiamo insegnare ai nostri figli a riconoscerle? Un modo efficace è quello di osservare e commentare , senza giudicare, quello che stanno provando . In questo modo i bambini potranno identificare le emozioni in se stessi e negli altri.  Per esempio, commentare situazioni di vita quotidiana
• “Sembri arrabbiato”
• “Saltelli , sembri agitato  “ In alcuni casi è possibile  far capire ai bambini, quello che sentono  attraverso delle domande precise che stimolano anche la fantasia e favoriscono “il mettersi nei panni dellʼaltro ”
• “Se ti sentissi arrabbiato con un amico, cosa potresti fare?“
• “Se ti sentissi arrabbiato con me, cosa potresti fare?”
• “Cosa ti aiuta a calmarti quando sei arrabbiato?“
• Quel bambino sta piangendo , come possiamo aiutarlo ? Le emozioni fondamentali sono 4 :
• Felicità: che include amore, gioia e pace.
• Paura: che è una reazione alla minaccia e include terrore, ansia, preoccupazione e la sensazione di essere impotente o indifeso.
• Tristezza: che è una reazione alla perdita e alla delusione e include dolore, depressione e solitudine.
• Rabbia: che è una reazione alla minaccia dallʼinterno o dallʼesterno e include irritazione, frustrazione e rabbia. Le emozioni fondamentali si differenziano in altre emozioni che assumono sfumature differenti.

La favola della tartaruga e della rabbia

Con le emozioni possiamo anche giocarci e costruire un semplice gioco da tavola:
“Ritagliare un cerchio di cartoncino di circa 30 cm di diametro e disegnare con un pennarello 4 spicchi uguali. Disegnare (o incollare) allʼinterno di ogni spicchio, un cerchio di circa 10  cm di diametro
Disegnare allʼinterno dei 4  cerchietti la faccina corrispondente ad unʼemozione . Di solito si utilizzano le emozioni
primarie Ritagliare una piccola freccia di cartoncino e fissarla alla “ruota” con un fermacampione.”  Lanciare un dado .   Eʼ possibile , giocare chiedendo cosa la faccina prova , che cosa puoʼ essere successo prima e che cosa potrebbe fare per stare meglio  oppure per trovare una soluzione al problema
A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni. (Alessandro Baricco) Buon gioco e buone emozioni a tutt.

La favola della tartaruga e della rabbia

Ansia generalizzata

Di Barbara Calcinai

calcinai1.jpgLʼansia generalizzata è caratterizzata da una preoccupazione continua, eccessiva e ad ampio spettro. Le persone con questo problema vivono grandi tensioni e molte preoccupazioni, aspettandosi spesso che possa accadere il peggio anche quando non vi sono motivi apparenti per preoccuparsi. Questi soggetti si aspettano dei disastri e sono estremamente preoccupate per i soldi, la salute, la famiglia, il lavoro o altri problemi. A volte anche il solo pensiero di dover affrontare la giornata li rende ansiosi. Non riescono a fermare il circolo vizioso della preoccupazione e percepiscono che è al di là del loro controllo, anche se solitamente si rendono conto che la loro ansia è più forte di quanto giustificherebbero le situazioni che la producono. Lʼansia di per sé, tuttavia, non è un fenomeno anormale. Si tratta di unʼemozione di base, che comporta uno stato di attivazione dellʼorganismo quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa. I disturbi legati allʼansia derivano da anni di esperienze dirette e indirette. Hanno una componente genetica, educativa e ambientale. E come la maggior parte delle condizioni psicologiche, anche il disturbo dʼansia generalizzato non ha una chiara causa, perché dipende da individuo a individuo Anche lo stress e lʼesperienza di vita possono esserne le causa.
Il semplice stress quotidiano è uno dei motivi principali e più comuni dello sviluppo di
ansia. Soprattutto uno stress a lungo termine può effettivamente provocare la nascita della sindrome.
✔ un lavoro che non ci piace
✔ una storia dʼamore che non riusciamo a chiudere Il nostro passato ed il modo in cui siamo cresciuti : esperienze traumatiche, legami dannosi ecc Lʼansia generalizzata si può quindi trovare in qualsiasi esperienza di vita vissuta, a volte a piccole dose e altre volte, invece, si manifesta in modi molto più grandi.
Alcuni sintomi del disagio  problemi a dormire tensione ai muscoli palpitazioni sudorazione aumentata dolore al petto sovraccarico di pensieri sensazione di non farcela la mente ed il corpo non cooperano e non importa quanto sia irrazionale.
La paura della paura
I  sintomi fisici dellʼansia spesso spaventano generando circoli viziosi, ovvero la cosiddetta “paura della paura”.  Tuttavia essi dipendono dal fatto che, ipotizzando di trovarsi in una situazione di reale pericolo, lʼorganismo in ansia ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione, per poter scappare o attaccare in modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendosi la sopravvivenza.
Quando lʼattivazione del sistema di ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, però, siamo di fronte a un disturbo dʼansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.
Quando lʼansia diventa estrema e incontrollabile, sfociando in uno dei suddetti disturbi dʼansia, occorre un intervento professionale che possa aiutare la persona a gestire i sintomi così fastidiosi e invalidanti. Lʼansia diventa  una malattia psicologica e si manifesta con caratterizzata ansia cronica persistente e senza  una specifica causa Se siamo accanto a chi soffre di questo disturbo cerchiamo di capire che tipo di disagio la persona prova e aiutiamo indirizzandolo verso cure adeguate Lʼansia puoʼ essere opportunamente trattata .
Non serve giudicare, ma comprendere ed aiutare.