Il pensiero dei Pooh

Di Massimo Acciai Baggiani

Di libri sui Pooh (e dei Pooh) ne esistono diversi, ma penso che quello di Ilio Simone, detto il “sindaco di Poohlandia”, sia unico e certamente il più interessante per me che, da quando ho scoperto i Mitici (come li chiama giustamente l’autore) nel lontano 1990, mi sono sempre interrogato sui significati di alcune canzoni piuttosto ermetiche. Ormai non è più possibile chiedere ai poeti Valerio e Stefano cosa intendessero veramente dire nelle loro poesie, ma Ilio Simone è andato davvero in profondità nel suo libro Il pensiero dei Pooh, uscito quest’anno a Lecce come autopubblicazione. Geniale: questo l’aggettivo che riassume il mio giudizio su questo volume, dopo averlo letto tutto d’un fiato. Delle 348 canzoni dei Mitici l’autore ne ha scelte alcune da analizzare parola per parola, trovando significati sorprendenti e autentiche rivelazioni sul pensiero di Valerio Negrini, in primis, e di Stefano D’Orazio (scomparso proprio mentre il libro era in lavorazione): inoltre il nostro autore ha fatto un lavoro notevole di classificazione per argomento e messaggio di tutti i testi, dandoci una panoramica su quello che è il “pensiero poohico”: scopriamo così (ma non ci stupiamo) che il tema più ricorrente è l’amore, la cosa che più conta nella vita, che può superare qualsiasi ostacolo. Non mancano certo i temi sociali, ma l’Amore la fa da padrona: Valerio e Stefano ne hanno parlato in tutti i modi possibili e immaginabili, sia negli aspetti più solari che in quelli più oscuri, che fanno soffrire (soprattutto quando non è corrisposto). Un testo che non può mancare nella biblioteca di un vero poohlover.

Firenze, 13 marzo 2023

Storie rifredine

Di Massimo Acciai Baggiani

Rifredi, il mio quartiere, dove vivo da quando avevo due anni… quanti ricordi, quanti echi anche nella mia scrittura. Uno dei miei racconti rifredini è finito non a caso in un’antologia edita da Edizioni della Sera, a cura di Nicola Biagi, in una collana dedicata ai vari quartieri di Firenze[1]. Si tratta di un breve racconto ricavato da alcune storie vere raccolte dalla voce di Elisabetta “Betty” Salusest, titolare dell’ex Bar Gherardini, ora Bistrot Dalmazia; Un amore senile non è tuttavia un resoconto del tutto aderente alla realtà, la love story tra i due simpatici vecchietti, nato davanti a un caffè e una brioscia, è solo lo spunto da cui è partita la mia fantasia. Una storia riportata ai tempi della pandemia di Covid-19, da me vissuta con grande angoscia – come molti. Il racconto è stato scritto proprio in quest’atmosfera, assente tuttavia negli altri racconti della raccolta, incentrati soprattutto su storie e ricordi di un passato più o meno remoto, con un’eccezione: il racconto fantastico, ambientato in un futuro prossimo, dell’amico Carlo Menzinger, Nerone a Firenze. Il titolo svela già molto della storia. Nel racconto di Carlo sono citato anch’io insieme ad altri personaggi della vita rifredina, quali Clara Vella e Arrighetta Casini, promotrici dei lunedì letterari all’SMS di Rifredi – luogo mitico che mi ha visto crescere in sani valori democratici e antifascisti.

Non posso non ricordare anche gli altri racconti degli amici e colleghi scrittori del Gruppo Scrittori Firenze, presenti anch’essi in A Firenze Rifredi (pur non essendo tutti rifredini): Odissea negli spazi di Gabriele Antonacci (una storia surreale, escheriana); Una poliziotta nel quartiere Cinque, in cui l’amico Renato Campinoti riprende il personaggio dell’avvenente poliziotta Caterina[2]; Il tabernacolo di Fabrizio De Sanctis; Memorie di ordinaria Resistenza di Cristina Gatti, presidentessa del GSF, che rievoca eroici episodi della Seconda Guerra Mondiale; Quando a i’ Sodo c’era un convento di Caterina Perrone (che narra di un incendio e di un amore proibito); e infine La piccola fuga di Massimiliano Scudeletti, un raccontino ricco di riferimenti letterari sullo sfondo del Terzolle, il Rivus Frigidus che ha dato il nome al quartiere, anticamente un paese a se stante.

Insomma, un libro che non può far altro che piacere agli abitanti di Rifredi, ma godibile anche da chi è forestiero. Molti altri i nomi che non ho citato, ma quelli lascio al lettore il piacere di scoprirli da solo.

Bibliografia

AA.VV., A Firenze Rifredi, Roma, Edizioni della sera, 2023.

AA.VV., La prima volta a… Firenze, Roma, Edizioni della sera, 2022.

Menzinger C., Il narratore di Rifredi, Firenze, Porto Seguro, 2019.

Firenze, 11 marzo 2023


[1] Un altro, La villa abbandonata, è finito in un’altra antologia fiorentina, La prima volta a… Firenze, a cura di Giacomo Cialdi, Roma, Edizioni della sera, 2023.

[2] Già presente in Non mollare, Caterina!, Firenze, Porto Seguro, 2019.

Un thriller caraibico

Di Massimo Acciai Baggiani

Di recente mi è stata donata una copia di un thriller da una mia allieva del laboratorio di scrittura che tengo qui a Firenze, la cui identità si cela sotto lo pseudonimo di Clara J.Vanni. Il thriller in questione si intitola Il caso MiTech ed è ambientato sotto il sole dei Caraibi, nell’isola di Santo Domingo: un’ambientazione idilliaca per un viaggio aziendale che si trasforma in una trappola in cui si trova convolta una dei due protagonisti del romanzo, Claudia, agente di viaggio fiorentina. L’altro protagonista si chiama Frans e lavora all’ambasciata italiana; i due punti di vista si alternano e le rispettive storie scorrono parallele, con lo sfasamento di alcuni giorni, in un crescendo di suspense verso la soluzione dell’enigma: una misteriosa sparizione.

L’intrigo internazionale è narrato con grande perizia e i capitoli si intrecciano in un meccanismo di grande precisione. Da leggere.

Firenze, 11 dicembre 2022

Bibliografia

Vanni J.C., Il caso MiTech, Firenze, Assopiù, 2022.

I Pooh e la narrativa

Di Massimo Acciai Baggiani

A quasi due anni dalla scomparsa dell’ex Pooh Stefano D’Orazio, causa Covid, ho affrontato, con un certo scetticismo, il suo romanzo postumo Tsunami, insieme al romanzo dell’amico, e pure lui ex Pooh, Roby Facchinetti, Katy per sempre. Il mio scetticismo era dovuto al fatto che spesso chi eccelle in una branca artistica raramente raggiunge certe vette in un’altra. Dopo la lettura di questi due romanzi devo dire che siamo in presenza di due eccezioni: si tratta infatti di libri molto belli, dignitosissimi, all’altezza dei lavori musicali dei due. Facchinetti e D’Orazio sono artisti eclettici, a tutto tondo.

Il primo in ordine cronologico è il romanzo di Facchinetti. Questi ripercorre la vita di Rita, detta “Katy” per il suo amore verso i Pooh e per la sua tentata fuga da casa, quando aveva la stessa età dell’omonima protagonista della canzone. Ogni capitolo prende non a caso il titolo da una canzone della lunghissima carriera dei Pooh; una canzone che sembra scritta apposta per la protagonista, che si trova così a vivere in prima persona le storie narrate da Valerio Negrini e Stefano D’Orazio. Rita-Katy conoscerà di persona i suoi eroi e vivrà intensamente varie storie d’amore e d’amicizia che la porteranno a maturare. Si tratta in questo senso di un romanzo di formazione, come pure il romanzo di Stefano (come vedremo). Compaiono nel libro le figure stesse di Facchinetti e di Negrini, ai cui testi-poesie cui ho dedicato un saggio uscito quest’anno per L’Erudita editore (marchio di Giulio Perrone): La poesia dei Pooh.

Nel mio libro ovviamente non ho parlato solo di Valerio, ma anche di Stefano, il secondo poeta dei Pooh (secondo in quanto a quantità, non certo a qualità). Il romanzo di D’Orazio non cita i Pooh, al contrario di quello di Facchinetti. Si tratta in poche parole di una rivisitazione in chiave moderna di Robinson Crusoe: un pubblicitario milanese, Walter Sartori, parte per un viaggio in Polinesia e si ritrova vittima dello tsunami del titolo proprio mentre percorre in barca in solitaria le isole del sud. Naufrago su un’isola deserta insieme a un gatto “clandestino”, Capitano[1], non si perde d’animo e riesce a organizzarsi la vita prima di cogliere al volo la possibilità di fuga grazie a un evento che pone a rischio la sua stessa vita: lo sbarco di alcuni trafficanti d’armi senza scrupoli. Il lieto fine e d’obbligo.

Lo stile di questi due romanzi è molto vicino, come sono vicine le sensibilità dei due autori: semplice, scorrevole e accattivante come le canzoni dei Pooh.

Firenze, 23 ottobre 2022

Bibliografia

Acciai Baggiani M., La poesia dei Pooh, Roma, L’Erudita, 2022.

D’Orazio S., Tsunami, Torino, La corte, 2021.

Facchinetti R., Katy per sempre, Milano, Sperling & Kupfer, 2020.


[1] Da gattofilo qual sono ho trovato commovente la scena in cui Walter salva la vita al suo amico felino, quando questi ha ingerito delle bacche velenose.

Fratello panico

Di Massimo Acciai Baggiani

Già quattro sono i libri letti dell’amico Marco Roselli: i romanzi del ciclo di Grunno, Le quattro rune e, ultimo (per ora), Fratello panico: psicopatologia della vita quotidiana, un’opera del 2015 fortemente autobiografica. Come suggerisce il titolo, si parla di un problema comune a diverse persone, di cui soffre l’autore stesso. Ma cos’è un attacco di panico? Si tratta di una condizione di ansia estrema che porta a temere per la propria vita. Breve ma intensissimo, l’attacco di panico può colpire in qualsiasi momento, senza una ragione apparente. Ne soffre anche una mia cara amica e confesso di non averlo mai compreso così bene fino al momento di leggere il libro di Marco; la descrizione che ne fa è vivida ed efficace. Marco ci parla della propria vita, del trauma causato dal suicidio del padre, quando era ancora molto giovane, del disagio nell’assumersi le responsabilità della famiglia, del lavoro in fabbrica non soddisfacente e di tante altre difficoltà incontrate lungo il percorso, fino al primo terribile attacco di panico, su un treno. Qui comincia la battaglia contro questo disturbo infido: una battaglia portata avanti con grande coraggio, fermezza e intelligenza. Lo ha aiutato certo la scienza medica, ma anche la fede religiosa ha avuto un ruolo di rilievo, insieme all’amore per la natura e per la sua terra casentinese (a cui, come chi mi conosce sa, sono molto legato anch’io). Nella premessa Marco mette le mani avanti con grande umiltà, dichiarando di non essere uno scrittore: in questo non mi trova d’accordo, Marco Roselli non solo è uno scrittore, ma è uno bravo. Lo ha dimostrato nei suoi libri di fiction e lo conferma in questo testo in cui parla di sé: un libro che nelle intenzioni dell’autore può aiutare chi si trova in una situazione simile, ma che a mio parere risulta interessante anche per chi ha disturbi più leggeri (come nel mio caso) o, beato lui/lei, non ha mai sofferto d’ansia a livello patologico. Una grande sofferenza, come afferma anche il buddismo (sì, io sono buddista) può essere una grande opportunità di crescita umana: questo secondo me il messaggio più importante che si può ricavare da questa preziosa lettura.

Firenze, 16 ottobre 2022

Bibliografia

Roselli M., Fratello panico, Arezzo, Edizioni Helicon, 2015.

Un racconto da Campo di Marte

Di Massimo Acciai Baggiani

Ho ricevuto di recente in dono un libro che raccoglie diciotto racconti ambientati nel quartiere fiorentino di Campo di Marte: a regalarmelo è stata l’amica e collega scrittrice Milena Beltrandi, nonché mia allieva al laboratorio di scrittura che tengo al Torrino di Santa Rosa [1]. Il suo racconto è proprio quello che, per ordine alfabetico, apre la raccolta, ed è una stupenda apertura: l’autrice ci porta indietro di sette decenni, al 1954, in un quartiere certo molto diverso da quello attuale. Nel dopoguerra è ambientata questa deliziosa storia di sport e di amicizia che ripercorre la nascita di una squadra di ragazzi che si è dato il nome di “I temerari di Campo di Marte”. Un nome che è tutto un programma. Con stile accattivante e con la consueta cura dei dettagli e della ricerca storica che caratterizza la sua scrittura, Milena evoca un tempo lontano e allo stesso tempo vicino al nostro sentire, con personaggi che non possono non catturare la nostra simpatia. Brava Milena!

Firenze, 28 settembre 2022

Bibliografia

AA.VV., A Firenze Campo di Marte, Roma, Edizioni della Sera, 2022.

AA.VV., I nostri lunedì al Torrino, ilmiolibro.it, 2022.


[1] In un altro quartiere di Firenze, quello di San Frediano, dal laboratorio è nato anche un libro che raccoglie prose e poesie dei partecipanti, compresa naturalmente la nostra Milena.

Una strana alleanza

Di Massimo Acciai Baggiani

Il nome di Marco Roselli non mi era nuovo, avevo già letto e recensito un paio di suoi libri scritti insieme a Giovanni Brami (Il favoloso viaggio di Grunno e Avidion), quindi quando trovai un suo romanzo nello scaffale del libero scambio lo presi senza indugio e fu una buona cosa: si trattava de Le quattro rune, un libro di una decina di anni fa, avvincente e con un messaggio importante. L’autore segue la vicenda umana di Antonio, il protagonista, e del suo cambiamento da manager senza cuore a persona altruista e spirituale: senza nulla togliere al libero arbitrio di Antonio, questi viene guidato e assistito nel suo percorso niente meno che dagli antichi dèi nordici, in particolare dal supremo Odino, il quale ha stretto una curiosa alleanza con Gesù Cristo, che attraverso la storia di Antonio trova un nuovo motivo per non abbandonare l’Umanità alla propria follia autodistruttrice. La nuova rinascita di Antonio, alla fine di una via di grande sofferenza e pericolo di morte, fa tirare un sospiro di sollievo al lettore e fa chiudere il libro con un senso di dolce speranza.

Firenze, 24 settembre 2022

Bibliografia

Roselli M., Le quattro rune, Firenze, L’Autore Libri, 2011.

Nuove avventure per Grunno

Di Massimo Acciai Baggiani

Chi è Grunno? Difficile dare una definizione chiara di un personaggio così sfuggente, di animo infantile, dispettoso, a tratti egoista, ma che finisce per fare la cosa giusta e schierarsi dalla parte del bene nella eterna lotta con il male, tema che sta alla base di questo nuovo libro scritto a quattro mani da Marco Roselli e Giovanni Brami, già autori de Il favoloso viaggio di Grunno. Li conobbi qualche anno fa, durante la sagra del tortello alla lastra di Corezzo: presentavano allora il primo libro in cui compariva questo curioso personaggio[1], libro che mi hanno regalato e che ho poi recensito; li ho rivisti quest’estate, sempre alla solita sagra, con il sequel arricchito dalle bellissime illustrazioni a colori del misterioso mUmUt.

Avidion è, oltre al titolo del secondo capitolo della saga dell’Atlante leggendario delle Foreste Casentinesi, il demone dell’inquinamento, che nasce appunto dall’avidità smisurata dell’uomo, dal suo disinteresse alle sorti dell’ambiente in cui vive (e di conseguenza anche alle proprie sorti, legate a quest’ultimo: non esiste un pianeta B). Schierati contro gli inquietanti e puzzolenti demoni, che mirano a rendere la Terra un posto invivibile, c’è un esercito di improbabili personaggi (oltre a Grunno e all’amica Gocciolina), perfino un gruppo di rifiuti guidati da un agguerrito Capitan Scontrino, felice e spassosissima invenzione del duo che ricorda l’umorismo surreale di Stefano Benni. Ci sono anche personaggi presi a prestito da altre fiabe, come i famosi musicanti di Brema, riciclatisi come agenzia investigativa, poi ancora piante parlanti, lupi, orsi, cervi, una versione strampalata di Einstein: tra atti di eroismo e tradimenti si arriva infine alla Grande Battaglia, il cui esito è solo provvisorio.

Scenario di questo scontro epico, che trova il suo epilogo nella piana di Campaldino, teatro di un ben più famoso scontro, avvenuto nella realtà, è il Casentino, in particolare quella parte che era rimasta fuori dai pellegrinaggi di Grunno nel primo libro: Soci, Monte Falco, Cetica, Raggiolo, Pratariccia e molti altri luoghi. Un romanzo intelligente, per grandi e piccini, geniale, attualissimo, spassoso, con molti messaggi importanti di saggezza e buon senso, da leggere tutto d’un fiato e da meditare perché, come sta scritto in quarta di copertina, «il demone dell’inquinamento si combatte con il coraggio, l’amore, l’ingegno e anche con la fantasia».

Firenze, 21 agosto 2022

Bibliografia

  • Acciai Baggiani M., Baggiani P., Magnelli I., Cercatori di storie e misteri, Firenze, Porto Seguro, 2019.
  • Roselli M., Brami G., Atlante leggendario delle Foreste Casentinesi: Il favoloso viaggio di Grunno, Bibbiena, Fruska, 2018.
  • Roselli M., Brami G., Atlante leggendario delle Foreste Casentinesi: Avidion, Bibbiena, fuorionda, 2022.

[1] Mentre io presentavo, in quegli stessi giorni, il mio libro sul Casentino Cercatori di storie e misteri.

Mini recensioni

Di Bruno De Filippis

  1. Cheronea

Cheronea non è un libro

Cheronea non è un libro, è un biglietto per partire ed andare fuori dal mondo, in un luogo dove tutto è uguale ma diverso, il matrimonio non è fondato sul sesso, si crede nella religione del progresso e la tecnologia è utile agli uomini più di quanto non fosse, in passato, la schiavitù altrui. Eccellente ed avvincente. Si legge tutto di un fiato.

  • Anchorage

Oltre i confini della piccola parte di realtà che percepiamo

I romanzi che catturano la fantasia del lettore, come le storie della vita, non finiscono mai. Vi è sempre qualcosa di irrisolto, un seguito da raccontare, un “dopo” da disvelare. A questa logica non poteva sottrarsi Cheronea, il primo libro dell’autore Bruno de Filippis. Oltre ad essa, lo imponevano i personaggi stessi, i quali ormai, grazie all’intensità ed alla piacevolezza della prima vicenda, avevano vita propria e pretendevano di continuare ad esistere. Ecco così “Anchorage, Vivere per sempre”, che riparte da dove Cheronea si era concluso e riprende le vicende di Terra 2, il mondo supertecnologico dove la scienza rende possibile tutto ciò che in passato poteva ottenersi solo con la magia, ma apre una finestra anche su Terra 3, dove è in pieno svolgimento un capitolo dell’eterna lotta tra conservatori e progressisti e dove le figlie di Carla (eroina del primo libro), non più bambine, si trovano coinvolte in prima persona. Un libro agile, dallo stile televisivo, che si legge tutto d’un fiato e che, nelle pieghe dell’avventura, cela complesse problematiche sociali, politiche e religiose.

  • TOBA La prima sconfitta della morte

Da leggere

L’umanità ha un nemico, che è nemico di tutto ciò che respira, si muove, prova sensazioni. Può definirsi “non essere”, nulla o entropia ed è implacabile nell’opporsi agli sforzi dell’uomo. Una delle sue armi più efficaci è la morte. Ma, anche per quella, La scienza può trovare rimedi. Replicando il DNA della Turritopsis nutricula, nota come medusa immortale, che quando è giunta la sua ora scende sul fondo del mare e si rigenera, si può dare agli umani la possibilità di vivere una seconda volta. In un mondo i cui abitanti godono di questa possibilità, la prima vita viene vissuta per fare esperienze e la seconda (e ultima) per vivere davvero. Il professore Claudio, già protagonista di mille avventure, entra in questo mondo nel corso di un suo involontario viaggio, che parte da un lontano passato e lo conduce verso un presente potenzialmente catastrofico, tra colpi di scena e vicende umane di invidia, gelosia e amore. Un libro travolgente, da leggere a tutti i costi.

La poesia al femminile tra Ottocento e Novecento

Di Massimo Acciai Baggiani

La questione della poesia femminile è ampia ed affrontata in molti libri; questo contributo di Rosalba De Cesare e Lorenzo Pompeo è il primo che leggo sull’argomento e devo dire che mi ha aperto un mondo. Il libro parte da Emily Dickinson non perché non vi siano state poetesse prima (basti pensare all’immortale Saffo) ma perché è dall’Ottocento che la scrittura al femminile acquista sempre più importanza fino a raggiungere la parità con quella al maschile. Gli autori del saggio antologico spaziano nella letteratura mondiale, dall’America alla vecchia Europa, al Medioriente, fino ad arrivare al presente secolo e a poetesse ancora viventi. I versi antologizzati, talvolta accompagnati dalla versione in lingua originaria (lo spagnolo e il francese), appartengono a nomi molto noti nell’ambiente quali Ida Vitale, Anna Achmaova, Agota Kristof, Julia Hartwig e molti altri. “Mille culture” (come titola l’intervento di Rosalba De Cesare) che si incontrano e colorano la Poesia, un patrimonio prezioso che scopriamo insieme alle biografie delle autrici, dalle vite spesso brevi e travagliate. Un libro che consiglio ad un pubblico maschile e femminile, per conoscere l’altra metà della letteratura troppo a lungo ignorata.

Firenze, 4 agosto 2022

Bibliografia

De Cesare R. e Pompeo L., La poesia delle donne, Left, 2022.