La felicità affogata, ovvero un catastrofico ottimismo

Di Massimo Acciai Baggiani

Avete mai avuto la sensazione che più si cerca la felicità, più questa sembra sfuggire? Anche il protagonista di La felicità affogata ha avuto questa spiacevole sensazione, che tuttavia non riesce ad abbattere il suo indistruttibile ottimismo. Nel romanzo breve di Carlo Menzinger, vincitore ex-aequo del Premio per inediti della World SF Italia nel 2023, ambientato a Firenze in un futuro non troppo lontano (anche se non specificato), Lapo Vinci, progettatore e utente di sofisticate sex doll, passa un guaio dietro l’altro, alternando sfighe paurose (addirittura venendo fatto a pezzi da un tritarifiuti) a colpi di fortuna pazzeschi (viene “risuscitato” e si trova tra i pochi sopravvissuti a un conflitto nucleare globale).

Lapo è un personaggio leibniziano, riesce a trovare in ogni situazione – per quanto disperata – qualcosa di buono, mentre tutto intorno a lui va in malora. Certo, anche lui ha i suoi momenti di sconforto, come quando l’amore della sua vita muore di parto, lasciandogli un bambino da crescere da solo in un futuro che appare a dir poco disastroso. Lapo ha comunque un cuore, anche se non in senso letterale da quando è stato impiantato in un corpo meccanico.

Carlo è famoso per le sue distopie e per la sua, più che giustificata, preoccupazione per il futuro del nostro pianeta – motivo ricorrente di tutta la sua opera, compreso il recente Psicosfera, con la collaborazione del sottoscritto – ma la sua visione non è mai del tutto negativa. Il personaggio di Lapo appare così in buona parte autobiografico, a mio parere, almeno nella sua visione del mondo.

Anche quest’opera, per quanto breve, è ricca di invenzioni futuribili e scenari sociali inquietanti. Ci possiamo solo augurare che le previsioni per il futuro non siano così esatte: intanto ci possiamo godere questo piccolo gioiello di fantascienza italiana che nulla ha da invidiare alla produzione d’oltre oceano.

Firenze, 10 aprile 2024

Bibliografia

Menzinger C., La felicità affogata, Chieti, Tabula Fati, 2024.

52 eroine ribelli

Massimo Acciai Baggiani

Diversissime eppure con una cosa in comune: la voglia di raccontarsi e di sfogarsi, ribellandosi ai propri creatori, colpevoli di non averle rappresentate correttamente, desiderose di emanciparsi e di svelare la propria versione in prima persona e diventare persone “reali” e non più personaggi prigionieri di uno stereotipo. Queste sono i 52 personaggi femminili di cui hanno scritto altrettanti scrittori e scrittrici italiani/e in un prezioso volume curato dal Gruppo Scrittori Firenze, e precisamente dalla presidentessa Cristina Gatti e da Nicoletta Manetti. 52 storie che appartengono alla mitologia, alla letteratura, al cinema, al fumetto, alla canzone, eccetera: da Aida a Weena (in rigoroso ordina alfabetico), spaziando tra i secoli e i millenni.

Cosa accadrebbe se un personaggio “immaginato” incontrasse il proprio “creatore” e potesse dialogare con lui? Sarebbe come parlare direttamente con Dio? In fondo uno scrittore è una sorta di divinità in rapporto ai propri personaggi: è naturale che si ribellino visto quello che devono subire per “decisioni superiori” spesso sgradite. Ma non è solo uno sfogo quello delle 52 eroine, una dichiarazione di indipendenza, è qualcosa di più, è una rilettura, una ri-creazione.

L’opera è ambiziosa, senza dubbio, a partire dalla mole (quasi 500 pagine). Tanti gli amici che vi hanno preso parte, troppi per nominarli tutti. Tanto ci sarebbe da dire sui singoli racconti (lo ha già fatto Carlo Menzinger, rimando alla sua dettagliata recensione). Due parole solo sul mio racconto, che chiude l’antologia: Weena mi ha sempre fatto molta tenerezza e ha alienato in parte le mie simpatie per il protagonista de La macchina del tempo, in quanto l’uomo vittoriano ha sempre trattato con sufficienza la sua amica del futuro remoto, innamoratissima di lui, trascinandola in situazioni pericolose che in più di un’occasione sono risultate quasi fatali alla piccola “eloi”. Col mio racconto ho voluto fare un po’ di giustizia, confermando la sua sopravvivenza al mostruoso incendio con cui termina l’esperienza dell’anonimo Viaggiatore del Tempo nell’anno 802.701.

Da ricordare anche le bellissime illustrazioni realizzate dall’artista Enrico Guerrini, il quale ha dato un volto a ciascuna delle 52 eroine.

Il libro, fresco di stampa, è stato presentato a Firenze, nell’auditorium della Regione Toscana, il 12 giugno 2023: in quell’occasione ho fatto un video della prima parte.

Firenze, 20 giugno 2023

Bibliografia

AA.VV., a cura di Cristina Gatti e Nicoletta Manetti, Le immaginate, Piombino, Edizioni Il Foglio, 2023.

Quel che resta di Firenze

Massimo Acciai Baggiani

Caro lettore, sognatore di altri mondi; se ti è piaciuto Apocalissi fiorentine (e se non lo hai letto, te lo consiglio vivamente) godrai senz’altro anche della lettura di quest’opera, che ne è la logica prosecuzione. Nel primo libro le varie apocalissi sono ancora in atto, in questo sono già avvenute e la narrazione si concentra sul dopo. Carlo Menzinger conferma la sua predilezione per gli scenari catastrofici e la sua visione per lo più negativa del futuro del genere umano, che nasce come monito contro i disastri ambientali che stupidamente sta provocando sull’unico pianeta che gli consente la vita.

Non sono però solo catastrofi imputabili all’uomo quelle che mette in scena l’autore in queste 28 storie inquietanti; ben prima che il Covid-19 facesse sperimentare anche a noi fiorentini cosa significa in concreto la parola “pandemia”, già Menzinger aveva immaginato terribili malattie che, decimando la popolazione, provocano situazioni tra il surreale e l’orrorifico. Come me, anche Menzinger costruisce i suoi racconti con la tecnica del Cosa accadrebbe se…?: se, ad esempio, un virus cancellasse ogni giorno la memoria delle persone, o se Firenze diventasse una sorta di laguna o un deserto a causa del surriscaldamento globale, o ancora se Marinetti visitasse il nostro secolo, comparandolo con la sua visione futurista della “civiltà delle macchine”, oppure tante altre ipotesi tra scientifico e fantastico. 

Grande è la fantasia del nostro autore: tuttavia non mancano i richiami all’attualità. Oltre alle già citate tematiche ecologiche e pandemiche, vi si trovano scenari legati all’immigrazione, all’incontro (e spesso scontro) di civiltà (soprattutto quella islamica), alla dipendenza dalle nuove tecnologie digitali e altri potenziali disastri, narrati con la consueta ironia, dietro a cui c’è però un discorso molto serio. Condivido con Menzinger la sua battaglia per la salvaguardia del pianeta, che sta a cuore anche a me (non credo l’uomo potrà raggiungere tanto presto altri mondi abitabili, mi manca l’ottimismo di un Asimov), ma mi auguro che certi scenari – come l’estinzione totale del genere umano – non si verifichino mai: d’altra parte il futuro non è scritto, gli scenari possibili sono infiniti e non tutti conducono al disastro. Sta alla saggezza dell’uomo realizzare quello migliore; nella mia visione ce la farà e, come dice uno slogan molto di moda in questi tempi di quarantena, andrà tutto bene.

Firenze, 14 giugno 2023

Bibliografia

Menzinger C., Quel che resta di Firenze, Chieti, Tabula Fati, 2023.

Storie rifredine

Di Massimo Acciai Baggiani

Rifredi, il mio quartiere, dove vivo da quando avevo due anni… quanti ricordi, quanti echi anche nella mia scrittura. Uno dei miei racconti rifredini è finito non a caso in un’antologia edita da Edizioni della Sera, a cura di Nicola Biagi, in una collana dedicata ai vari quartieri di Firenze[1]. Si tratta di un breve racconto ricavato da alcune storie vere raccolte dalla voce di Elisabetta “Betty” Salusest, titolare dell’ex Bar Gherardini, ora Bistrot Dalmazia; Un amore senile non è tuttavia un resoconto del tutto aderente alla realtà, la love story tra i due simpatici vecchietti, nato davanti a un caffè e una brioscia, è solo lo spunto da cui è partita la mia fantasia. Una storia riportata ai tempi della pandemia di Covid-19, da me vissuta con grande angoscia – come molti. Il racconto è stato scritto proprio in quest’atmosfera, assente tuttavia negli altri racconti della raccolta, incentrati soprattutto su storie e ricordi di un passato più o meno remoto, con un’eccezione: il racconto fantastico, ambientato in un futuro prossimo, dell’amico Carlo Menzinger, Nerone a Firenze. Il titolo svela già molto della storia. Nel racconto di Carlo sono citato anch’io insieme ad altri personaggi della vita rifredina, quali Clara Vella e Arrighetta Casini, promotrici dei lunedì letterari all’SMS di Rifredi – luogo mitico che mi ha visto crescere in sani valori democratici e antifascisti.

Non posso non ricordare anche gli altri racconti degli amici e colleghi scrittori del Gruppo Scrittori Firenze, presenti anch’essi in A Firenze Rifredi (pur non essendo tutti rifredini): Odissea negli spazi di Gabriele Antonacci (una storia surreale, escheriana); Una poliziotta nel quartiere Cinque, in cui l’amico Renato Campinoti riprende il personaggio dell’avvenente poliziotta Caterina[2]; Il tabernacolo di Fabrizio De Sanctis; Memorie di ordinaria Resistenza di Cristina Gatti, presidentessa del GSF, che rievoca eroici episodi della Seconda Guerra Mondiale; Quando a i’ Sodo c’era un convento di Caterina Perrone (che narra di un incendio e di un amore proibito); e infine La piccola fuga di Massimiliano Scudeletti, un raccontino ricco di riferimenti letterari sullo sfondo del Terzolle, il Rivus Frigidus che ha dato il nome al quartiere, anticamente un paese a se stante.

Insomma, un libro che non può far altro che piacere agli abitanti di Rifredi, ma godibile anche da chi è forestiero. Molti altri i nomi che non ho citato, ma quelli lascio al lettore il piacere di scoprirli da solo.

Bibliografia

AA.VV., A Firenze Rifredi, Roma, Edizioni della sera, 2023.

AA.VV., La prima volta a… Firenze, Roma, Edizioni della sera, 2022.

Menzinger C., Il narratore di Rifredi, Firenze, Porto Seguro, 2019.

Firenze, 11 marzo 2023


[1] Un altro, La villa abbandonata, è finito in un’altra antologia fiorentina, La prima volta a… Firenze, a cura di Giacomo Cialdi, Roma, Edizioni della sera, 2023.

[2] Già presente in Non mollare, Caterina!, Firenze, Porto Seguro, 2019.

BANDO DEL PROGETTO PER L’ANTOLOGIA DI RACCONTI “DAL PROFONDO”

Curatori: Massimo Acciai Baggiani e Carlo Menzinger di Preussenthal

Quando nasce un romanzo, nasce un mondo, che dispiace lasciar andare con la lettura dell’ultima pagina.

Come autori di “Psicosfera”, ci siamo chiesti come questo libro potesse continuare a vivere e rinnovarsi.

La nostra scommessa è creare un’antologia di racconti che si rifacciano al mondo di “Psicosfera”, ma non scritti da noi stessi, quanto dai lettori del romanzo.

I Curatori dell’antologia sono Carlo Menzinger di Preussenthal e Massimo Acciai Baggiani.

L’Editore non è ancora stato deciso e sarà scelto dai Curatori, a loro insindacabile giudizio, tra quelli che si dichiareranno interessati al progetto.

INVIO RACCONTI

Ogni Autore potrà inviare uno o più racconti inediti e da lui scritti, ispirati al romanzo “Psicosfera” (Tabula Fati, 2022), scrivendo a entrambi gli indirizzi: menzin@virgilio.it e mensolino@tiscalit.it e specificando nell’oggetto dell’email “DAL PROFONDO – titolo del racconto”, sostituendo alle parole “titolo del racconto” il nome dato al proprio elaborato.

SCADENZA

La scadenza per partecipare è il 30 Maggio 2023.

Gli Autori dei testi selezionati per la pubblicazione saranno avvertiti entro il 30 giugno 2023.

CARATTERISTICHE DEI RACCONTI

Ogni racconto dovrà:

  • avere una lunghezza compresa tra i 5.000 e i 15.000 caratteri;
  • essere scritto secondo le Regole Editoriali riportate di seguito;
  • ogni Autore potrà presentare anche più racconti, ma per un massimo di 30.000 caratteri;
  • riportare in allegato la Scheda di Adesione di seguito qui riportata.

SUGGERIMENTI PER LA SCRITTURA

Si invita a leggere “Psicosfera” per trarne ispirazione. Come supporto si suggeriscono alcuni temi presenti nel romanzo, per esempio:

  1. Sogni, visioni, apparizioni di santi, angeli e dei nel nostro passato sono tutti frutto del potere ESP di creature magmatiche che vivono nelle profondità della Terra e che guidano da sempre l’umanità e l’evoluzione di tutte le specie di superficie alla ricerca di quella più adatta a portare il loro pensiero tra le stelle.
  2. Sulla Terra c’è una comunità di telepati, la “Comunanza”, tra loro mentalmente connessi.
  3. Le creature magmatiche con poteri telepatici appartengono a specie tra loro diverse ma non sono parte del regno animale, né di quello vegetale, bensì di quello minerale. L’insieme di tutte queste creature è detto Popolo di Gaia. Tra loro sono in lotta per favorire una specie di superficie o un’altra e usarla per raggiungere le stelle. La cosiddetta Koinonia favorisce l’uomo. Sono loro ad avere creato la Psicosfera, in cui hanno teletrasportato alcuni astronauti per prepararli al viaggio verso Trappist-1.
  4. La Psicosfera è uno spazio chiuso all’interno della Terra, in continua evoluzione, per adattarsi alle esigenze degli esseri umani che vi sono rinchiusi, difenderli dalle forze magmatiche avverse e prepararli al viaggio verso le stelle.
  5. L’energia onirica ha generato la Psicosfera, ciò e coloro che contiene e potrà trasportarla verso le stelle.

I racconti possono, alternativamente e a titolo di esempio:

  • parlare di apparizioni, visioni o sogni guidati dagli esseri dell’abisso, anche ambientati nel passato o nel futuro, di telepati o persone capaci di teletrasportarsi;
  • essere sequel (seguendo o meno il suggerimento dell’epilogo di “Psicosfera”; ambientati sulla Terra come su Trappist-1), prequel  o spin-off del romanzo o storie comunque ambientate prima, durante o dopo dell’epoca del romanzo (ambientato nell’estate del 2036); possono svolgersi nella Psicosfera; sulla superficie terrestre o nello spazio;
  • approfondire alcuni dei suoi personaggi, narrandone la vita prima o dopo o durante gli eventi narrati in “Psicosfera”;
  • parlare delle creature magmatiche;
  • essere qualunque altra storia scelta dall’Autore che i Curatori dell’antologia reputeranno in qualche modo connessa con quanto narrato in “Psicosfera”.

Ove possibile i Curatori daranno supporto agli Autori pere rendere le loro storie il più possibili coerenti con il mondo di “Psicosfera”.

Insomma, massima libertà creativa. Vogliamo che dal romanzo possano nascere nuove idee, nuovi personaggi, nuovi mondi, nuove sensazioni.

Le opere che si richiameranno in modo più stretto a “Psicosfera” saranno privilegiate in fase di selezione.

Per sapere di più su “Psicosfera” consultare la pagina web: https://sites.google.com/site/carlomenzinger/home/psicosfera?authuser=0  e, in particolare le sezioni:

Trama

Spirito

Ambientazione

Personaggi

L’acquisto di una copia del romanzo è consigliata ma non obbligatoria. Chi lo acquistasse è invitato a mandare agli autori (scrivendo a menzin@virgilio.it e mensolino@tiscalit.it o postandola sui social) una propria foto con il libro, ma anche questo non è obbligatorio.

REGOLE EDITORIALI

  • File in formato .DOC o .DOCX (il formato .pdf non è ammesso);
  • Carattere Times New Roman corpo 12;
  • Interlinea 1.5;
  • Dialoghi tra i caporali «…»;
  • Pensieri e parole straniere in corsivo
  • Titoli tra le virgolette “…” (es. “La Divina Commedia”);
  • Frasi riferite all’interno di un dialogo, utilizzare le virgolette “…” (es. «Mi disse: “Troviamoci in Piazza della Signoria”»)
  • Punteggiatura fuori da virgolette o caporali;
  • Testo giustificato, senza spazi automatici fra i paragrafi e i rientri;
  • Rispetto delle regole grammaticali e ortografiche.

LIBERATORIA

Inviando il racconto, l’Autore autorizza i Curatori a concedere in licenza all’Editore il diritto esclusivo di pubblicare il proprio racconto nel Volume antologico relativo al presente progetto “Dal profondo” (il titolo dell’opera sarà definito in seguito).

L’esclusiva dell’Editore sarà limitata alla pubblicazione dei racconti all’interno dell’antologia, sia in formato cartaceo che in formato digitale, sia in Italia che all’estero.

I Curatori dell’antologia, a proprio insindacabile giudizio, selezioneranno i migliori racconti e li invieranno all’Editore, il quale potrà accettare o procedere a ulteriore scrematura prima della pubblicazione.

Nel caso non si raggiunga un idoneo numero di testi ritenuti validi non si procederà alla pubblicazione.

Panorami musicali e narrativa fantastica

Di Massimo Acciai Baggiani

La musica incontra la narrativa fantastica in Soundscapes, antologia uscita nel 2021 per Edizioni Scudo, ed è un incontro che lascia il segno: trentasei racconti di altrettanti autori e autrici italiani/e ispirati ai brani contenuti nella compilation omonima, liberamente scaricabile dal web, alcuni davvero stupendi. Si spazia dalla fantascienza pura al fantasy, al cyberpunk, al surreale: sono presente anch’io con un racconto, Gli anelli, nato per l’occasione ascoltando il brano Piano rings di Marco Besana. Il mio amico Carlo Menzinger, presente anche lui, si è ispirato invece a Feldpato di Riccardo Lolli, il titolo del suo racconto, Felpato, gioca con quello del brano. Il mio è un racconto “magico”, il suo di fantascienza distopica futuribile. Per un’analisi approfondita di ciascun racconto rimando al dettagliato articolo di Carlo.

Molti sono gli autori legati a Tabula Fati, l’editore abruzzese che tanto ha dato alla fantascienza indipendente italiana insieme alle edizioni Scudo e ad altre realtà alternative a Urania. L’antologia è tra l’altro finalista al premio Vegetti di quest’anno, incrociamo le dita.

Firenze, 5 marzo 2022

Bibliografia

AA.VV., Soundscapes. Storie fantastiche da panorami musicali, Edizioni Scudo, 2021.

Fantascienza a Castelnuovo Berardenga

Di Massimo Acciai Baggiani

Nel secondo giorno di tre della convention di World SF Italia io e Carlo Menzinger facciamo rotta verso Castelnuovo Berardenga, nel senese, per prendere parte ai molti eventi previsti per quel sabato. È una bella giornata autunnale e la cittadina è deliziosa, con i suoi vicoli tortuosi e deserti del centro storico – che visitiamo nella pausa dopo il pranzo.

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Uno scorcio del centro storico del paese

Alle 9.30 inizia l’incontro con l’astronauta Umberto Guidoni al teatro Alfieri, sede della convention. Guidoni ci parla della vita sulla stazione spaziale internazionale, commentando un video in modo chiaro e accattivante, rispondendo poi alle molte domande del pubblico, soprattutto quelle rivoltegli dai più giovani, le generazioni che vedranno lo sbarco su Marte e la sua colonizzazione, forse da protagonisti (chissà…). Faccio anch’io una domanda riguardante le difficoltà poste dalla bassa gravità sul pianeta rosso. Ricordo che più di vent’anni fa, nel secolo scorso, durante una conferenza analoga all’università di Firenze, gli feci una domanda sulla qualità del sonno in orbita. Altri tempi, Guidoni era ancora attivo nello spazio. Prima che se ne vada riesco a presentarmi e a farmi autografare il suo libro autobiografico Un passo fuori.

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Io e Umberto Guidoni

Segue la presentazione dei finalisti del premio Vegetti del 2020 (la cui premiazione è saltata a causa del Covid) e di quest’anno. Tra i finalisti ci sono diversi autori di Tabula Fati (alcuni già conosciuti a Stranimondi a Milano), compreso il mio amico Carlo, il quale porta in finale ben tre libri: Il narratore di Rifredi (per la saggistica), Apocalissi Fiorentine (per il romanzo) e Sparta ovunque (per l’antologia). Ciascun autore parla per pochi minuti della sua opera, stimolato dalle domande di Donato Altomare, presidente della World SF e organizzatore dell’evento.

Autori Tabula Fati

Pranziamo nel ristorante di fronte al teatro, usufruendo della card regalataci dall’associazione che ci garantisce un piccolo sconto. Siamo vicini a Siena: ci godiamo un bel piatto di pici.

Prima che ricominci il programma pomeridiano ho modo di chiacchierare a lungo con Giovanni Mongini, che vedevo per la prima volta. Si tratta di uno dei massimi esperti del cinema di fantascienza in Italia, autore tra l’altro di una serie di volumi su cui mi sono basato per preparare la mia tesi di laurea, vent’anni fa. Adesso è un simpatico signore con barba e capelli bianchi, un berretto rosso in testa e una maglietta con locandine di vecchi film. A noi si unisce un suo amico con cui parliamo di ufologia e altri misteri insoluti.

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Alcuni partecipanti alla Convention, tra cui Giovanni Mongini (col berretto rosso)

Alle 16.30 comincia l’assemblea annuale dell’associazione, con la nomina del nuovo direttivo e la relazione di Altomare. In attesa del capitolo finale della giornata – le premiazioni del premio Carità (per gli illustratori) e del Vegetti – ci viene offerto un aperitivo nel giardino del Museo del Paesaggio, a pochi metri dal teatro. Ci sono anche vari banchini con i libri portati dai soci: ho portato qualcosa anch’io, e riesco a vendere l’ultima copia de La compagnia dei Viaggiatori del tempo, forse il mio libro più importante. Altomare regala un paio di bottiglie di vino (siamo nel Chianti) ai finalisti e una penna e un coltellino svizzero a tutti i partecipanti alla convention (col messaggio sottinteso forse che ferisce più la penna della spada…).

Tra i premiati di quest’edizione ci sono molte donne, tra cui Annarita Stella Petrino per il miglior romanzo di fantascienza 2020 col suo Quando Borg posò lo sguardo su Eve. Niente premi per il mio amico, comunque contento di essere tra i finalisti (il che non è poco in effetti). Magari ci rifaremo l’anno prossimo con Psicosfera, ormai prossimo alla pubblicazione.

La premiazione termina verso le 20. Segue cena sociale al ristorante dove abbiamo pranzato, ma io e Carlo dobbiamo rientrare (la strada è lunga, impieghiamo quasi due ore per rientrare a Firenze) contenti per l’intensa e interessante giornata tra i grandi nomi della fantascienza italiana e le giovani promesse.

Firenze, 24 ottobre 2020

Bibliografia

  • AA.VV., Sparta ovunque, Chieti, Tabula Fati, 2020.
  • Acciai Baggiani M., La compagnia dei Viaggiatori del tempo, Milano, Abeditore, 2017.
  • Acciai M., La comunicazione nella fantascienza, Ariccia, Ermes, 2016.
  • Guidoni U., Un passo fuori, Roma-Bari, Laterza, 2006.
  • Menzinger C., Il narratore di Rifredi, Firenze, Porto Seguro, 2019.
  • Menzinger C., Apocalissi Fiorentine, Chieti, Tabula Fati, 2020.
  • Mongini G., Mongini C., Storia del cinema di fantascienza, Milano, Fanucci, 1999.
  • Petrino A.S., Quando Borg posò lo sguardo su Eve, Chieti, Tabula Fati, 2020.

Stranimondi 2021

Di Massimo Acciai Baggiani

L’autostrada è piuttosto libera in questo scorcio di tarda estate; una linea di asfalto che taglia in linea più o meno retta l’Italia. Partiamo da Firenze alle 7.30, io e Carlo Menzinger, e arriviamo a Milano con calma. Parcheggiamo vicino alla Casa dei Giochi, in via Sant’Uguzzone 8. È la prima volta che esco dalla Toscana in questa era di pandemia. L’occasione è speciale: Stranimondi, la fiera della narrativa fantastica.

All’entrata mostriamo il green pass e il foglio con la registrazione; sono molto efficienti e le norme anti-Covid sono rispettate. Ci dirigiamo verso lo stand di Tabula Fati dove salutiamo Vittorio Piccirillo, Sandra Moretti e Maddalena Antonini: autori della nota casa editrice abruzzese che, in assenza dell’editore, gestiscono il banchetto su cui sono disposti i libri delle varie collane: l’occhio mi cade subito su Contaminazioni, l’antologia curata da Piccirillo di cui ho parlato in un mio articolo (e in cui sono presente col racconto Il vecchio), su Sparta ovunque (la fanfiction basata sull’universo narrativo di Via da Sparta, la saga ideata da Carlo) e naturalmente su Apocalissi fiorentine, dello stesso Carlo. Tutti libri collegati l’uno all’altro: l’ucronia distopica di Carlo ricompare in Contaminazioni e in Sparta ovunque, oltre che in altre opere apparse con altri editori.

Mi metto poi a curiosare anche riguardo gli altri libri e autori, alcuni già conosciuti tramite Contaminazioni. Posso vedere ora le opere a cui sono ispirati i rispettivi racconti. Piccirillo è un interessante autore di space opera, ma ha pubblicato anche un curioso racconto lungo, Legio Accipitris, su un incontro ravvicinato del terzo tipo ai tempi dell’impero romano: il racconto è bilingue, in italiano e in latino, con testo a fronte. Do un’occhiata anche ai libri delle due colleghe di Tabula Fati: Sandra Moretti e Maddalena Antonini, entrambe autrici di saghe fantascientifiche (in bibliografia ho messo i primi libri delle rispettive saghe).

Completato il rito dello scambio di autografi, lascio il banco e vado a curiosare negli altri stand, distribuiti in un salone e una saletta più piccola attigua. Le case editrici presenti non sono moltissime (per lo più del nord Italia) e lo spazio è ristretto e affollato; non ci metto molto a fare il giro, pur fermandomi presso ognuna per cercare di lasciare il mio cv (me ne sono portati diversi in quando in questo periodo sono in cerca di un nuovo lavoro, dopo quello presso Porto Seguro). L’autore più presente, più noto e più celebrato è senza dubbio H.P. Lovecraft, ma non mancano gli esordienti di talento. Presso lo stand di Bietti vedo l’antologia di Pierfrancesco Prosperi, Il futuro è passato, anch’essa già recensita. Curioso il gadget della 451: una confezione di fiammiferi! (chi non coglie il riferimento non merita di visitare Stranimondi né di essere chiamato appassionato di fantascienza). Rivedo con piacere Francesco Verso con i suoi libri di fantascienza “etnica”: incontrato per la prima volta al Pisa Book Festival (dove avevo preso un’antologia di Sci-fi cinese, Artificina), ha portato stavolta anche antologie indiane, russe, turche… tutte a tematiche ciberpunk moderno.

È l’ora di andare a mettere qualcosa sotto i denti. Noi quattro andiamo a una vicina tavola calda gestita da cinesi, lasciando Maddalena a presidiare il banchino. Un caffè per tirarsi su e via di nuovo alla fiera (che si concluderà domani, 12 settembre).

Arrivano finalmente le 16, l’ora della nostra presentazione nell’apposita sala. Il pubblico non è numeroso, ma noi cinque siamo determinati a lasciare un’impronta in questo festival, a incuriosire i pochi ascoltatori con le nostre storie (a cui accennavo sopra); in particolare la presentazione è centrata su Contaminazioni. Parliamo a turno, io e Carlo accenniamo anche al nostro romanzo scritto a quattro mani, Psicosfera, di prossima uscita sempre per Tabula Fati; alla fine Maddalena chiude con un suo slogan che sottolinea il clima di incontro e “fratellanza” tra gli autori di Tabula Fati (di Marco Solfanelli): «Siamo forti, siamo belli, siamo autori Solfanelli!»

Saremmo rimasti volentieri per tutta la durata di Stranimondi, ma dobbiamo rientrare a Firenze. Alle 17.30 ripartiamo, dopo aver salutati amici vecchi e nuovi. L’autostrada scorre di nuovo libera e diritta, in senso opposto, mentre il sole cala su una giornata perfetta.

Firenze, 12 settembre 2021

Allo stand di Tabula Fati. Da sinistra: Massimo Acciai, Carlo Menzinger, Vittorio Piccirillo, Sandra Moretti, Maddalena Antonini

Bibliografia

AA.VV., Contaminazioni, Chieti, Tabula Fati, 2021.

AA.VV., Sparta ovunque, Chieti, Tabula Fati, 2020.

AA.VV., Artficina, Future Fiction, 2019.

Acciai Baggiani M., Menzinger C., Psicosfera, Chieti, Tabula Fati, 2021.

Antonini M., I girasoli di Shaah-Mall-A, Chieti, Tabula Fati, 2020.

Menzinger C., Via da Sparta, Firenze, Porto Seguro, 2017-2019.

Menzinger C., Apocalissi fiorentine, Chieti, Tabula Fati, 2019.

Moretti S., L’isola di Heta, Chieti, Tabula Fati, 2020.

Piccirillo V., Legio Accipitris, Chieti, Tabula Fati, 2019.

Prosperi P., Il futuro è passato, Milano, Bietti, 2013.

Contaminazioni

Di Massimo Acciai Baggiani

Contaminazioni è un’antologia, curata da Vittorio Piccirillo per Tabula Fati, che presenta varie particolarità. Innanzitutto è una raccolta di spin off, ossia di storie che traggono spunto da opere precedenti degli stessi autori, ambientate negli stessi universi narrativi; a prendervi parte sono stati chiamati scrittori che hanno pubblicato con la stessa Tabula Fati, altra particolarità, il tutto unito da una tematica molto attuale: la pandemia. Qui si parla di virus letali che coinvolgono interi pianeti (come il Covid che, prima del 2020, poteva appartenere al regno della fantascienza), declinati secondo tredici mondi letterari, tanti quanti sono gli autori presenti su queste pagine.

Tranquilli: non occorre aver letto le opere da cui i racconti prendono spunto, anche se senza dubbio aiuta. I racconti sono autonomi. Certo, può magari succedere che ci si appassioni di un certo universo narrativo e si vada a ricercare l’opera o le opere principali (e certo questo non dispiace all’editore, visto che vengono tutti da Tabula Fati, come ho già detto), ma ci si può anche fermare al singolo racconto. Vediamone nel dettaglio alcuni.

Il libro si apre proprio con un’opera del sottoscritto, composta a Sappada, sulle Dolomiti, durante una decina di giorni di vacanza. Il vecchio è il prequel de Lo scisma, comparso in un’altra antologia monotematica: quella di fan-fiction dedicata al mondo ucronico di Via da Sparta di Carlo Menzinger, intitolata Sparta ovunque (in effetti il mio non è un vero e proprio spin off…). Il vecchio e Lo scisma formano, assieme ad Ade [1], un trittico.

Il mio racconto si ricollega naturalmente a quello di Carlo Menzinger, Supposte ucroniche, che riunisce vari mondi narrativi da lui creati, compreso quello spartano: ma a parte l’ambientazione non c’entra nulla con Il vecchio. La pandemia immaginata da Carlo riguarda l’obesità ed è trattata in modo piuttosto originale. Non mancano le scene “piccanti”.

Un accenno anche al racconto dell’amico e collega Pierfrancesco Prosperi, su cui molto ho scritto[2]. In Letto 224 gli effetti del Covid sull’organismo sono descritti con raccapriccianti e purtroppo reali particolari e il finale pone un angosciante dilemma. Infine Vittorio Piccirillo, nella duplice veste di autore e di curatore dell’antologia, si interroga – in Un futuro diverso – su quale mondo ci attende dopo la fine di quest’evento epocale di cui solo i posteri potranno valutare con obiettività la portata.

Firenze, 31 agosto 2021

Bibliografia

AA.VV., Contaminazioni, Chieti, Tabula Fati, 2021.


[1] Blog del GSF (WEN gennaio 2021)

[2] Perfino una monografia, L’architettura dell’ucronia, presto edita da Tabula Fati.