I Medici secondo Renato Campinoti

Di Massimo Acciai Baggiani

Tra i miei amici figurano due storici di grande spessore, bravi soprattutto a rendere avvincente e attuale la storia della nostra Firenze: sto parlando di Renato Campinoti, con cui ho pubblicato tra l’altro un libro di racconti (ambientato anch’esso a Firenze) – Strani casi ai tempi del Covid (2021) – e Antonella Bausi, già autrice di vari testi tra la saggistica e la narrativa, dedicati alla nostra città così carica di storia e d’arte, tra cui proprio un libro dedicato ai Medici – Pillole medicee (2023). Vedo diverse affinità tra i due, accomunati, oltre che da un grande amore per la nostra città, da una scrittura scorrevole e coinvolgente in grado di rendere vivi i personaggi storici che tutti ben conosciamo dai tempi di scuola: personaggi che ci sono stati presentati spesso in modo noioso e astratto dal professore di turno, nelle pagine di Renato e di Antonella rivivono come in un romanzo.

Nel libro di Renato, composto di vari racconti che coprono tutta la parabola della famosa famiglia fiorentina (dal XIV al XVIII secolo), troviamo le indagini di Benedetto Varchi, di Artemisia Gentileschi e di altri illustri e meno illustri personaggi che portano alla luce storie di sangue, di vendette, di crudeltà in nome della ragion di Stato. Non a caso Renato è un noto giallista e ciò si sente anche in quest’opera. La storia dei Medici è vista sotto un’altra luce, meno “ufficiale” e più interessante forse. Un libro da leggersi tutto d’un fiato, consigliato a chi è appassionato di Storia e a chi si avvicina per la prima volta a questo affascinante tema.

Firenze, 10 marzo 2024

Bibliografia

Bausi A., Pillole medicee, i Medici a Firenze, una storia infinita, Castelfranco, Setteponti, 2023.
Campinoti R., I Medici a modo mio, a.l.a., 2020.

Storie rifredine

Di Massimo Acciai Baggiani

Rifredi, il mio quartiere, dove vivo da quando avevo due anni… quanti ricordi, quanti echi anche nella mia scrittura. Uno dei miei racconti rifredini è finito non a caso in un’antologia edita da Edizioni della Sera, a cura di Nicola Biagi, in una collana dedicata ai vari quartieri di Firenze[1]. Si tratta di un breve racconto ricavato da alcune storie vere raccolte dalla voce di Elisabetta “Betty” Salusest, titolare dell’ex Bar Gherardini, ora Bistrot Dalmazia; Un amore senile non è tuttavia un resoconto del tutto aderente alla realtà, la love story tra i due simpatici vecchietti, nato davanti a un caffè e una brioscia, è solo lo spunto da cui è partita la mia fantasia. Una storia riportata ai tempi della pandemia di Covid-19, da me vissuta con grande angoscia – come molti. Il racconto è stato scritto proprio in quest’atmosfera, assente tuttavia negli altri racconti della raccolta, incentrati soprattutto su storie e ricordi di un passato più o meno remoto, con un’eccezione: il racconto fantastico, ambientato in un futuro prossimo, dell’amico Carlo Menzinger, Nerone a Firenze. Il titolo svela già molto della storia. Nel racconto di Carlo sono citato anch’io insieme ad altri personaggi della vita rifredina, quali Clara Vella e Arrighetta Casini, promotrici dei lunedì letterari all’SMS di Rifredi – luogo mitico che mi ha visto crescere in sani valori democratici e antifascisti.

Non posso non ricordare anche gli altri racconti degli amici e colleghi scrittori del Gruppo Scrittori Firenze, presenti anch’essi in A Firenze Rifredi (pur non essendo tutti rifredini): Odissea negli spazi di Gabriele Antonacci (una storia surreale, escheriana); Una poliziotta nel quartiere Cinque, in cui l’amico Renato Campinoti riprende il personaggio dell’avvenente poliziotta Caterina[2]; Il tabernacolo di Fabrizio De Sanctis; Memorie di ordinaria Resistenza di Cristina Gatti, presidentessa del GSF, che rievoca eroici episodi della Seconda Guerra Mondiale; Quando a i’ Sodo c’era un convento di Caterina Perrone (che narra di un incendio e di un amore proibito); e infine La piccola fuga di Massimiliano Scudeletti, un raccontino ricco di riferimenti letterari sullo sfondo del Terzolle, il Rivus Frigidus che ha dato il nome al quartiere, anticamente un paese a se stante.

Insomma, un libro che non può far altro che piacere agli abitanti di Rifredi, ma godibile anche da chi è forestiero. Molti altri i nomi che non ho citato, ma quelli lascio al lettore il piacere di scoprirli da solo.

Bibliografia

AA.VV., A Firenze Rifredi, Roma, Edizioni della sera, 2023.

AA.VV., La prima volta a… Firenze, Roma, Edizioni della sera, 2022.

Menzinger C., Il narratore di Rifredi, Firenze, Porto Seguro, 2019.

Firenze, 11 marzo 2023


[1] Un altro, La villa abbandonata, è finito in un’altra antologia fiorentina, La prima volta a… Firenze, a cura di Giacomo Cialdi, Roma, Edizioni della sera, 2023.

[2] Già presente in Non mollare, Caterina!, Firenze, Porto Seguro, 2019.

Massimo Acciai Baggiani: Architettura dell’Ucronia, Invito alla lettura di Pierfrancesco Prosperi.

E’ sicuramente utile il volume che Massimo Acciai Baggiani dedica ad uno speciale scrittore quale è Pierfrancesco Prosperi che rappresenta, indubbiamente, uno dei più prestigiosi e prolifici scrittori tra quelli appartenenti al Gruppo Scrittori Firenze. E, per essere, più precisi, è uno più dei originale e prolifici tra gli scrittori italiani di fantascienza e ucronia, senza dimenticare le sue incursioni in fumetti di grande prestigioso come Topolino e Paperino e altri ancora. Prosperi, tra l’altro, non si è negato neppure qualche incursione nel genere giallo e nel romanzo fantasy! Per quanto riguarda la sua prolificità, basta dare una scorsa alla “Bibliografia completa e aggiornata”  di Pierfrancesco Prosperi che Massimo Acciai inserisce opportunamente a coronamento della interessante narrazione che fa dell’autore: oltre 150 racconti, più di 40 romanzi, tutti i generi praticati, un numero considerevole di case editrici utilizzate, dalla corrazzata Mondadori, alle cosiddette minori come “Tabula Fati” o “Porto Seguro”. Ma tutto questo non è sufficiente a delineare il valore e lo spessore di un tale autore. Per questo, giustamente, Acciai ha compiuto una scelta azzeccata, suddividendo il suo lavori in quattro parti. Si inizia così con un numero sufficientemente ampio di “inviti alla lettura” o recensioni di opere di Prosperi da parte di Acciai medesimo che spaziano dall’ultimo volume di fantascienza dell’autore, uscito per Porto Seguro (Vlad 3.0), al volume che Prosperi dedica, in forma di tecno-triller, ad Ettore Maiorana, per prseguire con il volume che lo stesso Prosperi dedica ai cinquanta racconti con cui auto-celebra i suoi cinquant’anni di carriera. Non mancano, in questa parte di introduzione all’opera di Prosperi, richiami ad opere su Garibaldi (Garibaldi a Gettysburg è sicuramente la prima opera che lo catapultò nell’olimpo dei grandi scrittori di ucronia italiani), come pure a Dante Alighieri, a Hitler a Napoleone.Con questa parte Acciai aiuta il lettore ad entrare nel mondo letterario di Prosperi e a rendersi conto  sia delle sue “qualità letterarie” che della forza innovativa che, con la fantascienza nostrana e con la capacità di padroneggiare l’ucronia, rigorosamente ancorata a puntuali contesti storici (anche se costruiti in “parallelo”), l’autore aretino porta nel panorama narrativo del nostro Paese. Incontrando, tra l’altro, quelli che, insieme a lui, saranno i maggiori rappresentanti di questi nuovi filoni narrativi. Di tali incontri e esperienze Acciai farà parlare direttamente lo stesso Propseri, con la lunga intervista che rappresenta anche la seconda parte di questo interessantissimo volume. Rinvio, per la ricchezza degli argomenti trattati e anche per la conoscenza più diretta degli aspetti più personali (sempre in chiave letteraria), alla lettura del testo e all franchezza delle risposte che Propoeri da alle puntuali domande di Massimo. Dico solo che si trovano lì anche molte considerazioni sulle difficoltà e sui limiti attuali che incontrano i generi da lui maggiormente frequentati come la fantascienza e l’ucronia nel nostro Paese, dove sono ancora molti che credono che solo in america o giù di lì siano “nati” scrittori adeguati al genere. Aggiungo solo che Prosperi, proprio per le sue esperienze  e per gli incoraggiamenti che gli sono venuti, tende a rivalutare il ruolo dei concorsi letterari per favorire lo sviluppo delle esperienze letterarie degli autori.La terza parte del libro è dedicata ad una selezione di racconti di Prosperi inediti o quasi e da lui stessi raccolti appositamente per questa pubblicazione. Garantisco, pur da profano del genere, che meritano l’attenzione e la soddisfazione del lettore!.L’utima parte, forse la più interessante, è dedicata ai contributi di autori (/che sono poi tra i maggiori autori del genere in Italia) all’opera e allo scrittore Pierfrancesco Prosperi. Dico la parte più interessante perchè, essendo molti di loro più o meno coetanei del Prosperi, ci riportano alle origini del genere, alle iniziative pionieristiche che, soprattutto dopo lo Sputnik e le meraviglie della concorrenza nei cieli, fiorirono ad opera di un ristretto gruppo di appassionati della fantascienza americana e già pronti a costruire l’ossatura del genere anche nel nostro Paese. Nascono così, insieme alle Fanzine (o dattiloscritti) riviste di nicchia come “Oltre il cielo”, “Galassia” “Roboto” per approdare alla bellissima seie di Urania dove arrivano anche da noi i maggiori scrittori di tutto il mondo. Sono tutti da leggere i contributi di questi autori come Donato Altomare, piuttosto che Carlo Bordoni, o Adalberto Cersosimo piuttosto che Gianfranco de Turris, per finire con Errico Passaro che celebra “l’eclettismo” di Prosperi ( i tanti generi che frequenta!) e la sua forza: “Prosperi è nel catalogo dei grandi editori, ma è anche e soprattutto il fiore all’occhiello di tanti marchi minori disdegnati da scribi con la puzza sotto il naso.Questo è il suo segreto, questo il suo esempio”Ho lasciato in fondo il contributo di uno che certamente di altra generazione rispetto a Prosperi, Carlo Menzinger di Preussenthal, ma che è sicuramente, tra tutti gli scrittori del GSF e non solo, quello che più di altri ne sta seguendo le orme con indubbie qualità soprattutto nel genere ucronico e che, come dimostrato da tanti suoi lavori, compreso l’ultimo realizzato Proprio con Massimo Acciai Baggiani, “Psicosfera”, ha indubbie doti anche nella fantascienza. E’ interessante il breve dibattito sulle “corrette” caratteristiche dell’ucronia in rapporto alle reali vicende storiche, che Carlo ha con Prosperi e che esso stesso rappresenta un contributo di questo utilissimo volume. Dunque, per riprendere da dove ho cominciato, Massimo Acciai Baggiani ha fatto davvero una cosa utile dedicando questo volume a Prosperi. Ed è risultato un lavoro di grande interesse. Spero proprio di assistere ad una degna presentazione di questo prezioso volume in sede GSF, con la partecipazione diretta di Pierfrancesco Prosperi che, già noto a molti di noi, ora sappiamno quanto è stato utile per la crescita della letteratura nel nostro Paese e quanto è prezioso anche per la crescita culturale anche del nostro sodalizio.


Renato Campinoti

Intervista a Massimo Acciai Baggiani e Renato Campinoti

Ada Ascari (Sesto TV) Intervista gli autori del libro a quattro mani “Strani casi ai tempi del Covid” Renato Campinoti e Massimo Acciai Baggiani Edito da Porto Seguro. Intervista a tutto campo per conoscere due scrittori che pur con stili differenti sono riusciti ad armonizzare la loro scrittura in un libro piacevole alla lettura.

Strani casi ai tempi del Covid

Un’utopica conferenza tra i maggiori virus mondiali, la misteriosa sparizione di un ragazzo divenuto un hikikomori, la convivenza forzata tra un asessuale e una ninfomane, o ancora la mistica esperienza di un uomo nel “covid hotel” o una fuga d’amore nei tempi del lockdown. Questi sono alcuni dei racconti nati al tempo del Covid: storie straordinarie inserite in un contesto altrettanto inimmaginabile, con cui l’Italia e il mondo intero hanno dovuto scontrarsi. Storie che parlano di noi, dell’esperienza della pandemia e delle difficoltà che ogni individuo ha dovuto affrontare nella lotta contro il nemico invisibile, per documentare il clima, l’atmosfera e le sensazioni di questo drammatico 2020.

Vedi video della presentazione del 9 giugno 2021 al Circolo La Rondinella di Firenze

Fiera del Thriller & Noir 2020

Di Massimo Acciai Baggiani

Il 2020 sarà senz’altro ricordato, nell’ambiente letterario, anche per il gran numero di eventi online che hanno sostituito, causa Covid, gli incontri in presenza. Certo, per quanto ben organizzata, una fiera da seguire davanti a uno schermo è un’altra cosa: non si possono toccare i libri, sfogliarli, stringere la mano agli autori, magari scambiare due parole con loro. La Fiera del Thriller & Noir di Claudio Secci tuttavia non ha fatto sentire troppo la mancanza di queste piccole cose: è stato un incontro entusiasmante, ricchissimo e intenso. Una maratona iniziata alle 10 di domenica mattina e terminata nove ore dopo, quando il sole era già calato oltre le nubi temporalesche di questa serata di finestate [1].

La preparazione di quest’evento, che ha visto coinvolti 24 autori, non deve essere stata cosa da poco per il CSU (Collettivo Scrittori Uniti); Claudio ha avuto infatti validi aiutanti, che ha ringraziato poi nel finale. Il tutto si è svolto tra Facebook e Youtube; Claudio è stato presente con diverse dirette FB: ai saluti iniziali, per spiegare i due momenti ludici con il CRUCSU (un cruciverba ispirato a due autori partecipanti – io ho vinto il primo [2]), il punto alla ripresa pomeridiana della fiera (giusto il tempo di un pranzo veloce) e naturalmente alle considerazioni finali con le premiazioni (al video più visto, all’autore che ha venduto più copie e a quello che ne ha acquistate di più [3]).

Un bilancio molto positivo per tutti noi autori e per gli organizzatori. Diversi i colleghi che conoscevo già (come Mala Spina) e che ho suggerito io stesso a Claudio (Carlo Menzinger, Renato Campinoti, Lorenza Mori) e molti di più quelli che ho conosciuto in questa occasione. Tanti quindi gli autori della scuderia di Porto Seguro [4]. Carlo ha parlato de La bambina dei sogni, un thriller soprannaturale pubblicato diversi anni fa, nato dal web [5]. Renato è intervenuto sul suo poliziesco Non mollare Caterina, citando tra l’altro la recensione che gli avevo dedicato. Lorenza ha presentato il suo romanzo I misteri della porta accanto, di cui avevo curato l’editing. Naturalmente conoscevo anche le opere di Claudio Secci, da me recensite: Claudio ad un certo punto è infatti passato da intervistatore a intervistato, “sedendosi” in via eccezionale tra noi autori. Non poteva essere altrimenti, essendo Claudio un grande autore di thriller: sua ad esempio la recente trilogia di Gisèle.

Il mio intervento, videoregistrato in precedenza come quasi tutti gli altri, consisteva in un’intervista che mi ha fatto Claudio, dandomi l’occasione di parlare brevemente di un genere letterario che ho praticato anch’io occasionalmente e di un mio progetto narrativo un po’ insolito: il romanzo collettivo, scritto con la tecnica del round robin, Perché non siamo fatti per vivere in eterno? (tra gli undici autori che ho chiamato a raccolta per questo esperimento figura lo stesso Claudio Secci).

La fiera è stata anche l’occasione per gli autori di smaltire le copie personali, offrendole scontate a chi ne avesse fatto richiesta tramite un commento sotto il rispettivo video: un valore aggiunto, dato dalla possibilità di avere una copia autografata e qualche gadget dell’autore ad un buon prezzo. Alcuni autori hanno venduto davvero molto. Tuttavia questa fiera è stata soprattutto l’occasione per uno scambio: quello che è sempre utile e prezioso tra artisti, mettendo da parte le rivalità e le manie di protagonismo che purtroppo abbondando in questo ambiente. Ho percepito autentica unione, vera fratellanza, e questa è stata la cosa più bella.

Firenze, 20 settembre 2020

Bibliografia

Acciai Baggiani M., Il sognatore divergente, Firenze, Porto Seguro, 2018.
Campinoti R., Non mollare Caterina, Firenze, Porto Seguro, 2019.
I Già Dimenticati, Perché non siamo fatti per vivere in eterno?, Firenze, Porto Seguro, 2019.
Menzinger C., La bambina dei sogni, autopubblicazione in copyleft, 2012.
Mori L., I misteri della porta accanto, Firenze, Porto Seguro, 2019.
Secci C., A piedi nudi, Sanremo, Edizioni Lucotea, 2017.
Secci C., Occhi lucidi, Sanremo, Leucotea, 2019.

Lista autori presenti e libri presentati

Claudio Secci “Disincanto”
Emanuela Navone “L’uomo con il berretto rosso”
Laura Gronchi “Ossessione”
Rossella Cirigliano “Locus Iste”
Bruno Balloni “Innocent”
Edoardo Guerrini “Il quaderno del Fato”
Marina Cappelli “Il Male Poeta”
Anna Nihil “Confessioni tra donne”
Carlo Amedeo Coletta “Jerry Comano”
Carlotta Amerio “Al limite del sogno”
Luca Serra “Novanta. Quando il calcio non è più un gioco”
Mala Spina “Victorian Horror Story”
Alessandro Del Gaudio “Tenebra Lux”
Diego Pitea “L’ultimo rintocco”
Maria Fonte Fucci “Accad(d)e”
Diego Altobelli “Omega ha tradito il mondo”
Simone Filoso Fiocco “L’ago di Cibele”
Gabriele Farina “Ancora pochi passi”
Angela Gagliano “La paziente zero
Elvira Mastrangelo “Di luce e di ombre. Mi ricorderò di non ricordarti”
Luisa Colombo “Legami pericolosi”
Renato Campinoti “Non mollare Caterina
Lorenza Mori “I misteri della porta accanto”
Carlo Menzinger “La bambina dei sogni”


[1] Ovviamente sto parlando delle condizioni meteo di Firenze.

[2] Consistente in una copia gratuita e autografata del romanzo di Angela Gagliano, La paziente zero, che leggerò con piacere.

[3] Quest’ultimo vinto dal mio amico Carlo Menzinger.

[4] Presso cui ho lavorato come editor dal 2019.

[5] Ne ho parlato nella biografia letteraria, Il sognatore divergente, Firenze, Porto Seguro, 2018.

L’arroganza del Potere

Di Massimo Acciai Baggiani

Capita di leggere libri che suscitano emozioni forti e contrastanti, quali l’indignazione, la sfiducia nella giustizia e al tempo stesso la speranza di chi comunque non si arrende anche se sembra tutto fango; che cerca – e riesce – a non macchiarsi. Mi viene in mente la chiusura de Le città invisibili di Italo Calvino: «L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui: cercare e sapere riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio». La protagonista di Non mollare Caterina, dell’amico Renato Campinoti (con cui sto collaborando a un libro di racconti sul Covid), ha scelto la seconda via, la più difficile.

Questo non è solo un romanzo poliziesco, un giallo ben congeniato e ben scritto; è un’accusa ben precisa verso quei “potenti” che in nome del loro denaro e della loro influenza si credono in diritto di commettere le azioni più turbi ed uscirne impuniti. Il refrain del criminale pedofilo che parla in prima persona, alternandosi alle indagini della polizia, è appunto «Noi ce lo possiamo permettere!»; lo ripeterà fino alla fine. Un senso di onnipotenza domina i tre delinquenti, che si sono scelti come pseudonimi i nomi di noti comici italiani, tanto da non preoccuparsi più di tanto del cerchio che si stringe intorno a loro grazie all’acume e alla perseveranza di Caterina – la poliziotta eroina, personaggio molto umano che non nasconde le proprie debolezze. L’azione si svolge a Firenze e nei dintorni (interessante per me la pagina sulla gita in Mugello [1], dove vengono nominati luoghi che ho visitato anch’io e citato nel mio libro Radici [2]): luoghi che Renato conosce bene, come li conosco io.

Un romanzo sconvolgente nell’assoluta “banalità del male” (per dirla con la Arendt) che vede vittime dei bambini, prede sessuali di orchi sadici impenitenti, che sembrerebbero frutto di fantasia se non trovassero purtroppo riscontro nella realtà. La giustizia appare impotente e corrotta, e il male ha un aspetto davvero tetro, ma il pensiero che c’è chi lotta per difendere gli indifesi è confortante comunque vada a finire.

Vedi anche la recensione di Carlo Menzinger, anche lui membro del GSF.

Firenze, 23 agosto 2020

Bibliografia

Campinoti R., Non mollare Caterina, Firenze, Porto Seguro, 2019.


[1] Campinoti R., Non mollare Caterina, Firenze, Porto Seguro, 2019, pp. 134-135.

[2] Acciai Baggiani M., Baggiani P., Magnelli I., Radici, Porto Seguro, 2017.